In viaggio

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In maggio è nato un fiore!

giovedì 31 maggio 2018


Ci ho impiegato parecchio a realizzare che il mio corpo e la mia vita stavano accogliendo una creatura. Eppure il cambiamento è stato da subito evidente, non solo nel  fisico. Vicino al mio cuore ne batteva un altro e io lo sentivo. Era quello che avevo sempre desiderato e stava accadendo davvero.
Ma la gravidanza è un tempo sospeso, di attesa appunto, in cui la percezione delle cose è diversa: è come se ci fosse un prima e un dopo.
Ho avuto mesi per pensare a come annunciare il lieto evento, ma al momento clou non ho trovato le parole. Forse perché stravolta dal parto e travolta dalle più forti e contrastanti emozioni.
Così quei kg d'amore non li tengo più nel pancione, ma li stringo tra le braccia. Domenica 13 maggio è arrivato il mio, il nostro piccolo gigante. Era la festa della mamma, il giorno ideale per iniziare questa nuova avventura che si chiama maternità. Ci sono voluti giorni - e notti insonni - per accettare che quel batuffolo non fosse più dentro di me, ma con me. La fatica è tanta, ma la gioia è immensa.
A maggio sei nato tu e io sono (ri)nata con te: sono diventata mamma! 

Ebbene sì, a maggio divento mamma.
Da mesi - otto per la precisione - porto in grembo un esserino che ho cercato di proteggere sin dal primo giorno in tutti i modi. Ecco spiegato perché a oggi non avevo ancora detto praticamente niente a nessuno.

C'è stato un periodo in cui ho sparso lacrime e lamentele un po' ovunque - si ritengano fortunati i pochi a cui ho risparmiato le mie tristi confidenze! - fino ad arrivare a capire che quello di cui avevo bisogno era cambiare: lavoro, amicizie, città. Insomma vita. 
Dovevo - e volevo - creare qualcosa in cui dare il meglio di me, sentirmi realizzata e distrarmi da un passato che non era affatto stato come lo avevo immaginato. In quel momento è nata MiSsFoglia. Da allora numerosi contatti, tanti eventi, molti assaggi, qualche post (pochi, ma tant'è) e bellissime nuove conoscenze. E finalmente sono rinata anch'io. Con una nuova consapevolezza, di me stessa e dei miei desideri.

Quanto tempo serve per comprendere che le cose spesso non sono come le abbiamo sognate, che i progetti non sempre vanno in porto, che certi fallimenti sono necessari per altri successi, ma che tutto arriva. Tutto ciò che è giusto per noi. 

E in mezzo all'ennesima tempesta il cielo si è rischiarato ed è arrivato lui, l'amore vero. E oggi insieme aspettiamo la nostra creatura.

Ho sempre pensato che nel caso di una gravidanza, così come per gli altri traguardi della vita, mi sarei messa a gridare ai quattro venti la lieta notizia. Invece no. Ho custodito e coccolato questa gioia più che ho potuto. Perché non c'è niente di più intimo e stretto del legame tra me e il mio pancione: potessi, resterei incinta ancora qualche mese! 

Ho condiviso poco e in questo non sono stata una brava blogger, ma ho preferito così. Nessuno si senta quindi escluso o trascurato. Abbiamo tempo per recuperare e forse qualcuno mi ringrazierà per essere stata discreta e riservata in questi mesi!

Una nuova importantissima avventura sta per iniziare: divento madre.

E...state!

giovedì 17 agosto 2017

Notizia straordinaria: ho ripreso a scrivere!
Proprio durante la pausa estiva, nel periodo in cui i più smettono sia di scrivere che di leggere (blog) a favore di attività più vacanziere.
Ma è risaputo che io sono lenta come il mio metabolismo: arrivo spesso dopo e ogni tanto nel momento sbagliato.
Proprio perché non ne pratico, lo sport è la mia ossessione. Mi sento decisamente fuori forma e temo di essere sempre ferma invece, seppur a piccolissimi passi, procedo.
In realtà negli ultimi due anni – MiSsFoglia ne ha da poco compiuti tre – ho pubblicato poco sul mio diario, ma ho firmato post altrove.
Come si suol dire, ho colto un paio di opportunità: quale palestra migliore per l’esercizio stilistico se non community e siti da migliaia di lettori? Se siete curiosi trovate i miei articoli su Dolcidee e Gastronomia Mediterranea.
Certo dovrei fare più movimento perché fa bene.
E allora nella sezione Eventi&Incontri troverete tutte le agende dei mesi scorsi e prossimi, in continuo aggiornamento, e qualche racconto e tra Tavoli&Tavolini i miei itinerari gastronomici.
Se Ferragosto è il capodanno estivo, questo è tempo di buoni proposti: oltre ad andare in palestra, mi riprometto di condividere tutto ciò che ho il piacere di incontrare e assaggiare in questa passione gastronomica che mi porta a girare tra festival, congressi, ristoranti, trattorie e botteghe sempre più curiosa e golosa. Perché, come vi ho sempre detto, mi piace mangiare e raccontarlo!
Ma adesso…Buone vacanze (a me)!


E' ufficiale: sono una food blogger!

martedì 29 marzo 2016

Un paio d’anni fa ho partecipato per curiosità al corso be.a.blogger della nota Chiara Maci. Allora come oggi non ho ancora ben chiaro cosa significhi essere una blogger. Oggi a differenza di allora sono una food blogger.
Nel giugno 2014 ho messo on line il diario su cui annoto appunti e fisso le immagini di manifestazioni e tavole a cui per diletto e passione partecipo. E da qualche mese MiSsFoglia è anche inviata speciale dell’azienda per cui già lavoro da qualche anno all'ufficio vendite, proprio dall'evento tenutosi con la famosa food blogger in DolceCasa cameo. Che coincidenza...
E così adesso scrivo spesso e volentieri!
Perché le cose succedono. E a volte sono più belle di come le abbiamo immaginate.


Vorrei essere perfetta invece sono questa.

venerdì 27 novembre 2015

Sono mesi che corro dietro al tempo. Questo anno è sfuggito dal mio controllo. Sapevo che il 2015 sarebbe stato impegnativo, ma non immaginavo così tanto. E quel che mi spaventa è che il prossimo anno non sarà da meno.
Ho fatto molte più cose di quelle che sono riuscita a raccontare. Sono mancate spesso le forze per farlo e qualche volta - lo confesso, faccio pubblica ammenda - la voglia. Perché capita che la stanchezza - fisica, ma soprattutto mentale - soffochi l'entusiasmo, ahimè.
Ho pensato di aver fatto il passo più lungo della gamba, come si suol dire. Ho messo in rete il mio diario di gastrofissata per condividere la parte più golosa della mia vita, senza alcuna velleità. Però non posso non scrivere più, ho pensato. E così mi sono rimessa ai fornelli e faccio correre le dita sulla tastiera. Dovra pur finire questa storia che "prima il dovere e poi il piacere"!
Perché MiSsFoglia è la parte migliore di me: non posso, non voglio lasciarla andare. A riprova che tutto ha bisogno di cura e niente è gratis: la vita questo me lo ha insegnato bene.
Come qualcuno mi ha definita, sono una blogger atipica. E io me ne compiaccio, sorridendo.
E' una vita che cerco di essere perfetta invece sono questa.

Photo Credits: Elisa Campesato Fotografa

E' una vita - e quindi decisamente più di un anno - che faccio spesso quello che è giusto secondo gli altri, che è meglio per gli altri. E non perché io non sappia pensare - e sbagliare - con la mia testa, ma perché a volte certe scelte sono forzate. Ho sempre immaginato che "da grande" avrei fatto ed avuto tutto ciò che desideravo perché in fin dei conti me lo meritavo, no? 
Nell'ultimo lustro, invece, ho imparato che non sempre la vita viene come la vogliamo. Men che meno come l'abbiamo pianificata. La famosa differenza tra la teoria e la pratica. 
Perché non tutte le decisioni giuste in un momento si rivelano azzeccate nel tempo.
Mi sono sforzata in tutti i modi affinché la ciambella riuscisse con il buco, ma ne è uscita una frittata! Ma quante cene ha salvato una frittata? Tante, sarà capitato anche a voi. Non è poi così male.
Allora sono ripartita da lì: pezzi rotti e sparpagliati che messi insieme sapevano di buono. 
Ed ecco MiSsFoglia, la parte migliore di me. Forse troppo intenta a mangiare tra una chiacchiera e l'altra più che a scrivere: imperfetta, ma vera!
Mi sono fermata, ho distolto lo sguardo che tenevo fisso su un traguardo svanito, ho messo a fuoco un nuovo percorso e sono ripartita. Lo faccio tutti i giorni. Lo facciamo tutti. Di fronte ad un ostacolo imprevisto che ci frena, ma che non è insormontabile. Spesso senza nemmeno accorgercene.
E' un po' come quando alla guida sbagliamo strada perché manchiamo un'indicazione o ci ostiniamo a seguire una rotta che ricordiamo male ed il navigatore ricalcola l'itinerario permettendoci di arrivare a destinazione. A volte è necessaria una brusca inversione di marcia, altre è sufficiente una semplice deviazione. Il tragitto si allunga, ma ci fornisce il pretesto per fare qualche tappa fuori programma, per ristorarci e ripartire ancora più entusiasti. Del viaggio. Perché alla meta arriveremo avendo visto paesaggi inaspettati ed incontrato nuove persone.
Ed oggi, in questo 2015, riesco a vedere le sfumature, il cielo azzurro oltre le nuvole, il mare agitato che si calmerà ed a sentire i raggi del sole che scaldano la pelle ed il vento che soffia aria pulita.
Perché ho imparato a fare con quello che ho: tanto o poco che sia è abbastanza.
Così questo nuovo anno, in quanto tale, è già buono!

Curvy&happy!

mercoledì 30 luglio 2014

Sono stata messa a dieta ancor prima di essere svezzata: crescevo troppo perché mangiavo troppo. Durante l’allattamento ho prosciugato mia madre, effettivamente. Della mia infanzia ricordo la merenda a base di frutta per me – una mela – e di pane casereccio olio buono e zucchero per mio fratello, io paffutella e lui mingherlino. Per me il peso è sempre stato un problema, salire sulla bilancia il peggior incubo e prova ne è che non ne ho posseduta una fino a qualche anno fa. Il regalo più sgradito che abbia mai ricevuto è stato un abbonamento alla palestra. Inutile dire che non l’ho mai usato. E che la persona che me l’ha donato non fa più parte della mia vita.
Della scorsa settimana una notizia che segna una svolta di costume, che significa molto per me: per la prima volta è stata scelta come venere del prossimo calendario cult Pirelli una modella americana delle cosiddette taglie forti che non risponde affatto ai canoni di bellezza femminile a cui ci hanno abituati sfilate, riviste e tv. Candice Huffine, 29 anni, è alta 180 cm, pesa 90 kg. e vanta misure decisamente abbondanti (96 - 83 - 108). La sua forma così morbida e sensuale mi ha colpita, in quella figura giunonica sempre sorridente mi sono riconosciuta. Anche se io posso contare qualche chilo in meno e qualche centimetro in più qua e là. Pare che dietro ci sia una manovra di marketing: è risaputo che la società – soprattutto americana, ma anche quella europea – è sempre più sovrappeso per cui è necessario legittimarne l’immagine over-size per promuovere l’industria delle taglie comode.
Io preferisco pensare – o forse illudermi – che il modello della magrezza a tutti costi sia superato, che qualcosa stia cambiando e che finalmente ci sia posto anche per una bellezza fatta di rotondità mostrate con orgoglio.

Mi sono sempre vergognata della mia imperfezione fisica, mi sono sempre sentita inadeguata. Ho cercato di farmi bastare che ‘altezza è mezza bellezza’ e di giustificare il peso con la costituzione robusta, ma non è servito. A scuola venivo messa in fondo all’aula e scartata nei giochi a squadre dove c'era da correre per vincere; nelle foto di gruppo mi nascondevo dietro a tutte le altre, quelle minute e magre. Quelle fortunate, a mio dire. Allora ho lasciato emergere il carattere, con cui ho cercato di coprire i chili di troppo.
Ho passato una vita a sentirmi brutta e grassa. E grasso non è bello. Perché essere grassa ti fa sentire oggettivamente brutta: poco importa se sei proporzionata, se hai dei bei lineamenti, se i tuoi capelli sono lucidi, se sei capace di sorridere con gli occhi. Sei grassa. Ero grassa. Forse a detta di qualcuno lo sono ancora. Io però non mi sento più tale. 
Ho finalmente fatto pace coi miei chili in più. Ho accettato che la diversità non è sinonimo di difetto. Ho comprato una bilancia, mi peso spesso e volentieri. Ho imparato che certi alimenti mi fanno male (lattosio e lieviti purtroppo; proprio a me che vivrei di pane e formaggio, diventato ormai il mio sgarro preferito). Ho cominciato a guardarmi allo specchio ed a vedere che oltre alle gambe - con un filo di cellulite - c’è di più e non è poi così male. Ho iniziato a volermi bene.
Da qualche mese entro nelle taglie definite normali - ma chi e cosa stabilisce la normalità? Vado a fare shopping e non mi sento più come la Pretty Woman che viene cacciata a suon di ‘qui non abbiamo nulla per lei’. Anzi, le commesse provano ad infilarmi di tutto notando in me la soddisfazione di chi si può permettere capi d’abbigliamento che ho sempre invidiato addosso al resto dell’universo femminile.
I miei complimenti a Candice perché ben rappresenta la categoria ed il mio ringraziamento a magazine e media che danno e - spero - daranno sempre più spazio e dignità anche a noi, a me.
In questa estate che stenta a decollare io al mare non sono ancora andata, ma la prova costume l’ho già superata!

Immagine da siti web

Ho fatto Festa a Vico!

giovedì 10 luglio 2014

Tra tutti gli eventi di cui ho letto Festa a Vico è quello che più mi ha allettata. A giugno dello scorso anno, quando non vedevo altro che articoli e post sull'edizione 2013, mi sono detta che prima o poi ci sarei andata. Già solo l’incantevole cornice merita il viaggio: Vico Equense, appunto, e la penisola sorrentina la cui bellezza è famosa in tutto il mondo e che per me è sempre stata meta di banchetti nuziali della mia grossa e grassa famiglia napoletana!


Sulla scia del contagioso entusiasmo di chi stava organizzando e si preparava alla festa di quest’anno ho deciso di non aspettare e di esserne spettatrice golosa.
Deus ex machina di questa kermesse, arrivata all'undicesima edizione, è lo chef Gennaro Esposito che riesce a riunire nella sua terra i nomi più importanti del panorama italiano per celebrare l’alta cucina e fare del bene: il ricavato dalla vendita dei biglietti per la partecipazione alle serate enogastronomiche viene infatti devoluto in beneficenza.
Tema dell'edizione 2014, in programma dall'8 all'11 giugno, è stato "i Maestri": a coloro che hanno contribuito all'esordio o segnato con la propria figura (professionale e non) il percorso degli chef protagonisti della manifestazione si sono ispirati i piatti presentati nelle varie serate.
L'evento di domenica sera è stato dedicato alle "Promesse" ovvero ai giovani talenti della ristorazione italiana che hanno animato le vie del centro di Vico preparando all'interno dei negozi o nei cortili dei palazzi i loro piatti e proponendoli al fiume di persone riversatosi nel cuore della cittadina. In linea con lo spirito della festa le modalità della serata: degustazione aperta a tutti (un carnet per 4 assaggi – tra piatti e vino - ed una bottiglietta d'acqua a 15 euro e per beneficenza alle ONLUS – ONLUS Noi con Voi per le MICI e Associazione Sostenitori Ospedale Santobono ONLUS - sostenute da Festa a Vico).
Tra le strade si respirava aria di festa, di festa paesana. Si sentiva profumo d'estate. E l'allegria era evidente: dei negozianti, degli chef arrivati da tutta Italia, della folla!


Tolto il traffico e la fila ad alcuni stand nulla da eccepire all'organizzazione. Mi faccio invece il rimprovero di avere percorso più volte le strade curiosa più che affamata e di aver deciso cosa assaggiare troppo tardi, quando ormai alcuni piatti erano esauriti. Per la prossima edizione suggerirei una mappa con indicazione di ‘chi fa cosa dove’ così da riuscire a mangiare tutto quello che mi pregusto durante la lettura del programma!  Non sono comunque rimasta a bocca asciutta, affatto!
In ordine sparso ho gustato il Foie gras vestito d'oriente in vacanza ai tropici di Alba Esteve Ruiz, giovanissima e dal sorriso dolcissimo, il Cono al cioccolato e pepe cubebe, finto gelato al foie gras, albicocche caramellate al marsala ed amaretti di Corrado Parisi, un'inaspettata esplosione di gusto, gli Agnolotti con farina di piselli germinati, mazzancolle e guanciale di Daniele Usai, che mi ha porto l'ultima porzione disponibile di questo gradevolissimo piatto, l'Anguilla affumicata di Cabras, rafano e piselli di Mauricio Zillo che l'ha simpaticamente ribattezzata o' capitone in onore della cultura gastronomica campana, la Tagliatella di seppie con insalatina di germogli estivi di Salvatore La Ragione, allievo dello chef Esposito ed a capo della brigata del Mammà di Capri. Ed un paio di bicchieri di Furore di Marisa Cuomo ad accompagnare questa esperienza alla scoperta di nuovi sapori.


Lunedì è stata la volta della cena di beneficenza presso il ristorante O' Saracino, cucinata a più mani da chef stellati invitati dallo chef di casa a Marina di Seiano per una serata speciale. Gustare un menù firmato da alcuni tra i migliori chef italiani è un evento imperdibile, soprattutto se l'intero incasso viene devoluto a sostegno di progetti per gli ospedali pediatrici di Napoli: i (150) posti disponibili sono andati esauriti settimane prima della cena. Ed ecco sfilare in sala Andrea Berton, Antonino Cannavacciuolo, Moreno Cedroni, Pino Cuttaia, Antonio Guida, Valeria Piccini, Fabio Pisani, Salvatore Tassa, Davide Oldani, Mauro Uliassi ed altri ancora.
Martedì è stata la Serata delle Stelle. Nonostante un improvviso e fragoroso temporale al complesso turistico Bikini è stato allestito un ristorante a cielo aperto. Lungo l’elenco degli chef impegnati a preparare un piatto che racchiudesse in sé tradizione e modernità, rappresentando le origini e l’evoluzione al tempo stesso del proprio percorso .
Con un’offerta minima di 100 euro alle ONLUS era possibile accedere alla splendida location ed assaggiare tutto quello che gli chef avevano preparato. Cosa tuttavia materialmente impossibile!
L’affollamento alle postazioni da un lato e la curiosità di vedere da vicino tutti quelle celebrità mi hanno fatto gironzolare su e giù per le terrazze nella roccia a godermi lo spettacolo.


Qualche assaggio sono riuscita a farlo: il Risotto pane burro e alici di Francesco Apreda, la Zeppola di cavolfiore burro e alici di Giuseppe Guida, Il porco di Rosanna Marziale, la Foglia di grano, tonno ed erbe di Roy Caceres, l’Omaggio all’amico Frank Rizzuti: antipasto tra terra e cielo di Vitantonio Lombardi (allo chef scomparso recentemente è stato dedicato un applauso in segno di grande affetto e stima da parte di tutti i colleghi ed amici), l’Omaggio a Gualtiero Marchesi: tagliolini freddi di storione e caviale di Vittorio Fusari. Dire che era tutto buono è forse troppo semplicistico, ma è sicuramente vero.


Unico appunto la confusione generata non tanto dal gran numero di persone (quello contribuisce a creare un’atmosfera gioviale), ma da piatti e posate lasciate ovunque.
Sulla spiaggia, circondati da un panorama mozzafiato, i forni per i pizzaioli d’eccellenza – tra cui Franco Pepe, Ciro Salvo, Salvatore Salvo, Gino Sorbillo - che si sono alternati a sfornare pizze tutta la sera.
Respirata profondamente l’aria di mare e di festa lascio il Bikini con la piacevole sensazione di aver fatto proprio bene a ‘scendere’ - come siamo soliti dire noi del Sud che abitiamo al Nord - per questa occasione: l’emozione per questa esperienza tra i più noti chef ed i veri addetti ai lavori è grande. Sono davvero tutti qui per stare insieme, cucinare, mangiare, fotografare, raccontare e ridere. Per di più a fin di bene. E lo fanno per davvero: li ho visti coi miei occhi!
A chiudere la manifestazione la serata di mercoledì a Marina di Seiano dedicata allo street food – immancabile quindi la pizza - ed ai dolci, allietata dal concerto del maestro Stefano Bollani (donazione minima di 50 euro per lo street food ed il buffet di dolci allestito presso lo stabilimento Axidie e di 150 euro per nutrire anche l’anima ed assistere al concerto).
Tanti i nomi illustri di pizzaioli e pasticcieri.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato – a chi ha organizzato, a chi ha cucinato, a chi ha mangiato – è stato possibile raccogliere, direttamente dalla mani delle associazioni amiche di Festa a Vico,  110 mila euro per gli ospedali pediatrici di Napoli.
Il tempo è sempre tiranno: lascio la costiera mercoledì mattina, dopo un bagno di sole ed in mare a Marina di Seiano.


Qui è in corso l’allestimento del suggestivo scenario che a distanza di poche ore avrebbe accolto la serata di chiusura. Alcuni uomini stanno montando le luminarie: di lì a poco sarebbe stato Sant’Antonio, una giornata di celebrazioni per la piccola chiesetta affacciata sul mare. Riesco ad entrare ed il profumo di gigli è inebriante. E sarebbe stato anche il mio onomastico, che nella zona si usa festeggiare più del compleanno.


Prendo coscienza che è la prima volta che viaggio da sola per piacere e mi dico che non è poi così male: che sia l’inizio di una lunga serie di trasferte all'insegna della mia passione per cibo e cucina? Sicuramente l’anno prossimo tornerò a Vico a fare Festa, ancora più attratta dal tema che sarà “Quanto Sud Sei”! E con questo pensiero a farmi compagnia sono pronta a mettermi in viaggio...
Una foodblogger agli esordi poteva perdersi la cena offline per gli appassionati di cibo e tecnologia che si conoscono online? No, l’occasione era troppo ghiotta soprattutto per una principiante come me per di più neofita di social e web.
Lo slogan della Foodie Geek Dinner mi aveva colpita dalla prima volta che l’ho letto, credo fosse dopo l’evento di Modena dello scorso anno. Mi ero ripromessa di andarci alla prima edizione tenutasi nei dintorni, per il solo piacere di partecipare. Allora ignara di avere in animo un blog, ma già dall'anima foodie! Così mi sono informata e mi sono iscritta.
L’intento di queste serate è quello di riunire per cena attorno ad un tavola imbandita blogger, web editor, instagramers, twitteri con la stessa passione. E che lavorano e vivono nella stessa città. Ecco, io ero a circa 200 km da casa ed a oltre 100 km dall'ufficio: non proprio nei paraggi. Altro requisito che mi mancava, ma tutto sommato si trattava di un dettaglio.
Preso il coraggio – e l’ombrello! - sotto una pioggia torrenziale lo scorso 26 giugno sono partita alla volta di Milano: destinazione Food Genius Academy, la scuola di formazione professionale di alta cucina e management di sala allestita con giochi e gadget per l’occasione da Tour de Fork Culinary Creative Consultancy in collaborazione con Cirio.
Il tema di questa FGD era Indovina Chi: sì, il gioco a cui da bambini abbiamo giocato tutti. Ecco allora il primo quiz della Foodie Edition, del tipo ’dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei’: pensare ad un personaggio, inventare i nomi dei piatti a questi ispirati ed affidare al pubblico la scelta del menù a suon di like. Niente panico: i partecipanti alla serata non avrebbe cucinato, ma dato così allo chef Eugenio Boer lo spunto per creare le portate della cena. A votazioni chiuse sono stati svelati piatti e personaggi: Nelson Mandela per il primo piatto, Quentin Tarantino per il secondo e Pelè per il  dolce.
Il menu più votato in assoluto ha permesso alla persona che lo ha proposto - Francesca Mastrovito - di essere special reporter e firmare un articolo su Salepepe.it, social media della serata.
L'altra gara lanciata da Lavazza e IgersItalia prima dell’evento ci ha visti impegnati nella fotografia del nostro caffè mattutino, dalla tazzina al pc magari insieme a smartphone e tablet. Gli autori dei dodici scatti più significativi sono stati scelti per la preparazione di caffè speciali a fine cena e pare siano stati premiati anche perchè capaci di taggare correttamente le immagini (#MorningCoffee #IgersMilano #FGDmi14): scrivere un hashtag appena svegli può essere più difficile di quel che sembra, effettivamente!
Bellissima la location all'interno di un palazzo del centro. La serata è iniziata in cortile dove le padrone di casa hanno accolto i ben capitati. A seguire la foto-ricordo ed un cocktail di benvenuto. E poi strette di mano, chiacchiere ed altre foto.
Dopo l’appetizer offerto da Cirio, Sale&Pepe ci ha presentato un nuovo indovinello: quale l’ingrediente segreto del primo piatto tra maggiorana, origano e timo? Ai primi dieci tweet giusti è stato regalato un abbonamento digitale alla rivista per tre mesi (uno me lo sono aggiudicato io, la fortuna dei principianti!).
Preparazione ed impiattamento avvenivano all'interno dell’accademia, un salone a metà tra una cucina ben attrezzata ed un soggiorno confortevole che tutte noi vorremmo nelle nostre case. Dopo gli antipasti pensati dallo chef (polpo, sedano e patate con salsa Burger Calvè; tataki di carne piselli, menta con salsa Barbecue Calvè; pollo, taccole, paprika con salsa Hot Chicken Calvè) i piatti proposti dalle ospiti rielaborati però secondo il suo estro (gnocchi neri, bianchi e mulatti in salsa verde libertà di Francesca – thesweetsideofthemoon; (ham)burger saporito con tonno rosso scottato con fiamma ossidrica e confettura di cipolla rossa di Tropea di Petunia – eatitmilano; perla nera do Brasil di Alessia – fucsiamerlot).
La cena si è svolta in piedi: si prendeva il piatto, sia assaggiava, si commentava.

Ad animare la serata Ron Avadero e Liquore Cinico per l’aperitivo e Tannico per i vini, a decorare i piatti in cui sono state servite le portate principali  Longplate.

E per tutti i partecipanti un sacchetto pieno di sorprese per le quali ringraziare gli sponsor senza i quali - come le stesse organizzatrici riconoscono - la serata non sarebbe stata possibile. Grazie quindi a Cirio per i pelati, Visto che buono la community di “social cooking” di Unilever per le salse Calvé, Haribo per le caramelle, Lavazza per il caffè, Guardini per lo stampo per biscotti, Gribaudo per il libro, Tucano per la custodia, Sale&Pepe per l’ultimo numero della rivista e Tablecloths per la shopper che conteneva tutto ciò! Non poteva certo mancare chi ha inventato il famoso gioco in scatola: Hasbro.
A Mariachiara Montera ed a Francesca Gonzales, menti ideatrici della Foodie Geek Dinner, il merito di aver pensato a tutto, di aver alimentato la nostra curiosità per tutta l’attesa, di aver dispensato sorrisi e baci per tutta la serata. Ma l’imprevisto non è prevedibile: le piastre che non funzionano e la cena che inizia troppo tardi hanno scoraggiato qualcuno, ma non la sottoscritta!

Non nascondo di aver pensato di rinunciare alla serata: sì di nomi tra i presenti ne conoscevo tanti,  ma di persone pochissime. Invece ho fatto bene ad andare oltre lo schermo dove leggo blog, riviste on line e siti per mettere piede nel mondo reale di chi realizza tutto ciò. Così ho ritrovato amiche che mi hanno vista iniziare questo percorso - che non so dove mi porterà, ma mi sta facendo muovere! e se è vero che chi si ferma è perduto…io sto facendo la cosa giusta! - e Maricler che mi ha sempre incoraggiata, ho conosciuto La Gonzi, ho stretto la mano a veri addetti ai lavori, ho incontrato blogger in carne ed ossa (più ossa che carne, sono tutte magre!). La cosa più emozionante -  e so che farà sorridere – è stata quella di essere riconosciuta da chi in rete ha prestato attenzione al mio messaggio o notato qualche mio commento. Incontrarsi, conoscersi e relazionarsi: questo è il lato social che più mi piace! Io alla FGD torno, eccome!
Il mio viaggio continua!

In viaggio

martedì 10 giugno 2014

Era giugno 2011.
Quando tutti non facevano altro che programmare gite al mare e vacanze da fare invidia, io non avevo che l'unico desiderio che arrivasse la fine della settimana per potermi chiudere in casa, abbassare le tapparelle e fingere che l'estate non fosse arrivata.
Non era una bel periodo. Mi trovavo ad affrontare un dolore inaspettato e che per presunzione o per ingenuità mai avrei pensato di provare nella vita. Ed io che da sempre portavo allegria in qualsiasi situazione, non sorridevo più. Mi ero barricata in me stessa. A farmi compagnia la tv: un sottofondo spesso inascoltato con cui cercavo di riempire una casa troppo vuota.
Quel sabato pomeriggio Michela Rocco Padula presentava una nuova trasmissione dedicata ai più importanti nomi della ristorazione italiana: Storie di grandi chef. Il protagonista di quella puntata era un coinvolgente e dinamico modenese: Massimo Bottura. La cucina, la sala, le eccellenze emiliane, le passioni: tutto concentrato in saporite pillole e condito da una contagiosa positività. E così il cibo è tornato ad essere per me piacere dopo una fase in cui altro non era che surrogato di qualsiasi relazione a tal punto da essere diventato velenoso.
Mangiavo sì, ma non cucinavo più. Padre Bianchi dice che cucinare (anche un piatto di pasta in bianco) è una premura, un gesto d'amore. Ho sempre pensato la stessa cosa, ma io non sapevo di chi prendermi cura.
A distanza di un anno ho cambiato casa: una nuova cucina, piano cottura e forno da testare, amici da invitare per mostrare loro che andavo avanti insieme al tempo che passava. E così mi sono rimessa ai fornelli. Ed a trasformare quel poco che può avere nel frigo una donna sola che lavora tutto il giorno in un piatto degno di nota: cose semplici, ma fatte col cuore.
E' alla fine del 2012 che capisco di voler fare qualcosa di buono di questa mia passione per la cucina. Certo non sono una cuoca da ristorante, sono semplicemente una che sorride quando si infila il grembiule. Così inizio a guardarmi attorno, ad osservare chi già si muove in questo ambiente. Ed io che sono sempre stata molto socievole e poco social mi avvicino alle bacheche altrui per vedere, scoprire, imparare. Il primo a cui mi è rivolgo è Giuseppe Palmieri, maître e sommelier dell'Osteria Francescana perché è molto presente nella rete, attento a tutto ed a tutti, spontaneo dispensatore di consigli e suggerimenti. Capisco che c'è un tempo per tutto e che i cerchi si aprono e si chiudono da soli perché quella è la loro natura.
Inizio ad appassionarmi, sempre più. Mi regalo il corso be.a.blogger tenuto dalla famosissima Chiara Maci. In aula esordisco dicendo, a differenze di tutte le altre partecipanti, che non so se mai aprirò un blog perché io non ho nulla da insegnare. Ma nel cuore ho il forte desiderio di raccontare, di condividere, di vivere e sorridere attorno ad una tavola.
Recupero l'intraprendenza che mi ha sempre contraddistinta ed inizio ad andare in giro per eventi dove mi aggiro incantata come una bambina in un negozio di bambole, intesso una rete di contatti, faccio incontri fortuiti e fortunati con addetti ai lavori affermati. Io mi presento come una semplice appassionata, ma persone entusiaste e coinvolgenti - come Mariachiara Montera - mi esortano a dare una forma a questa passione.
E così quando durante il suo intervento ad Identità Golose Massimo Bottura chiede a sè stesso ed al pubblico di riflettere su chi si sia, io capisco che voglio essere. Perché io sono. E questo blog - che sarà l'ennesimo di tanti e forse troppi - sarà me: estroversa, chiacchierona, solare, golosa e mangiona! Sarà la mia piccola creatura, da coccolare e far crescere. Sarà quel che sarà.
E da uno scambio di battute con la simpaticissima Samanta Cornaviera nasce MiSsFoglia: un gioco di suoni e significati, una buona parte di me.
I preparativi sono stati lunghi, ma finalmente sono pronta: in viaggio!